Dopo il mio primo viaggio extraeuropeo di solo tre mesi prima,
in Perù, la voglia di ripetere l'esperienza era alta.
Ecco che si presenta l'occasione di andare 10 giorni
in Brasile, di fuggire dal freddo inverno italiano
verso (ahimè) la calda estate sudamericana.
arriviamo a Rio de Janeiro sotto un fortissimo acquazzone;
la prima impressione scesi dall'aereo è quella
di entrare in una pentola a pressione: caldo soffocante
e umido
i giorni seguenti, esploriamo con due bici prese a noleggio
la città; essa è enorme (circa 10 milioni di abitanti), ma nonostante
ciò non è particolarmente caotica o intasata; ciò è dovuto alla sua
grande estensione, che fa si che la densità di popolazione
(e di conseguenza l'intasamento del traffico) dia ridotta.
Ciò che stupisce del Brasile è il forte contrasto tra edifici
e foreste
fra ricchezza e povertà
mentre l'azzurro del mare e del cielo si fondono all'orizzonte
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